luoghi comuni
Comprare online i biglietti del treno?
Meglio impazzire in fila allo sportello
«Internet ci sta facendo diventare pazzi»
(luogo comune di recente diffusione, confermato da nuove ricerche, celebrato sull'ultima copertina di Newsweek).
Probabilmente è vero. Forse aspettavamo una buona occasione per diventarlo. Di sicuro, si convince di stare impazzendo chi, in questi giorni, cerca di comprare online un biglietto del treno. Di qualunque treno, sui siti del nostro nuovo duopolio ferroviario.
Anche i siti soffrono il caldo. Impazziscono, pure loro. Si seleziona l'andata; ma dopo che si è cliccato sul ritorno scompare misteriosamente il link «prosegui». Si riprova varie volte, si cambia orario del treno, si realizza che il treno scelto prima non aveva più posti; ma il sito non sapeva come dirtelo senza offenderti, e faceva melina. Si arriva stremati a digitare i dati della carta di credito, ma compare una mascherina neanche tanto apologetica che informa di un «errore interno» e invita a riprovare più tardi. Si obbedisce, dopo un'altra mezz'ora di tentativi e vari tilt si riesce a fare il biglietto. Si procede a comprarne un altro (è estate, la famiglia parte, per località diverse). Dopo un'altra mezz'ora di tentativi, ci s'illude di «finalizzare l'acquisto».
Neanche per idea. Il precedente era «l'ultimo acquisto possibile» senza un nuovo codice di sicurezza della carta. Si va sul sito della carta, innervosito dal caldo anch'esso, che ti rimbalza perché non sei registrato. Intanto, i 15 minuti consentiti per fare il biglietto del treno finiscono, e si ricomincia da capo. Intanto, impazzisce pure il sito della carta di credito, che non ti fa registrare. Intanto, si ricordano con psicopatica nostalgia le file estive sudatissime di una volta. C'era contatto umano, si prendeva atto dell'esistenza del resto del mondo, s'impazziva in compagnia, almeno.
Maria Laura Rodotà12 luglio 2012 | 9:49© RIPRODUZIONE RISERVATA